lunedì 27 febbraio 2017

Spaghetti capperi ed agrumi



Oggi si parla di spaghetti!!
Si qui a Light and Tasty si parla di quel formato di pasta (lo spaghetto) che  identifica  noi Italiani in tutto il mondo, infatti sono considerato un sinonimo di pasta ed è adatto a tutti i tipi di sugo dal pesce alla carne, passando per le verdure.
La definizione di Wikipedia dice: "Gli spaghetti sono un particolare formato di pasta prodotta esclusivamente con farine di grano duro ed acqua, dalla forma lunga e sottile e di sezione tonda" giusto per essere precisi e pare che siano nati in Sicilia.
Una fonte del 1154 descrive Trabia, un paese a 30 km da Palermo, come una zona in cui sono presenti molti mulini e  dove si produceva una pasta a forma di fili leggermente arrotondati, chiamata 'itrya' (dall'arabo itryah che significa "focaccia fine tagliata a strisce")che veniva spedita con navi in abbondanti quantità per tutta l'area del Mediterraneo.

Oggi quindi vi daremo tante idee per poter assaporare al meglio questa tipologia di pasta e nello stesso tempo vi presentiamo Maria Grazia, una cara amica foddblogger di vecchia data, che ci accompagnerà in questo progetto... benvenuta, un vero piacere averti con noi!!!
Ma ecco la mia proposta:



Ingredienti per 2 persone

180g di spaghetti integrali
2 cucchiai di capperi sotto sale
4 acciughe
scorza di mezzo limone non trattato
scorza di mezza arancia non trattata
10 pomodorini
1 cucchiaio di mandorle tritate
2 cucchiai di pane grattugiato
3 cucchiai di olio evo
sale, zucchero
Peperoncino (a piacere)
sale grosso

Far bollire 2 litri di acqua, a bollore aggiungere un pugnetto di sale grosso e calare gli spaghetti (senza spezzarli, mi raccomando!), per i tempi di cottura attenersi a quanto scritto sulla confezione (io, 10 minuti).

Nel frattempo mettere sul fuoco due padelle, in una un cucchiaio di olio, far scaldare unire il pane grattugiato, aggiungere un pizzico di sale e un pizzico di zucchero, far tostare muovendo spesso la padella per evitare che bruci.
Dissalare i capperi sotto acqua corrente e lasciandoli per qualche minuto in acqua tiepida.

Nell'altra padella mettere il resto dell'olio, le acciughe, i capperi dissalati, i pomodorini tagliati in due, aggiustare di sale (attenzione i capperi potrebbero essere sufficienti a dare sapidità al piatto), Far rosolare a fuoco basso per 5-6 minuti.

Nel frattempo tagliare a listarelle la scorza degli agrumi e poi volendo a cubetti.

Scolare gli spaghetti, passarli velocemente nel sugo, cospargerli di mandorle e profumarli con le scorze di agrumi, (il peperoncino in polvere va aggiunto qui se si vuole).

Porzionare nel piatti di portata e cospargere di pane grattugiato tostato.

Servire subito!

Ecco altre proposte.....

Spaghetti integrali al sugo di pescatrice  di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Spaghetti piccanti al cavolo riccio e dragoncello di Consuelo del blog I biscotti della zia

Spaghetti con sugo di verdure di Daniela del blog mani in pasta qb

Nidi di spaghetti vegetariani di Eva del blog In cucina da Eva

Spaghetti vongole e cime di rapa di Maria Grazia del blog Un tavolo per quatro  

Spaghetti con salsa di noci di Milena del blog Dolci e pasticci

Smith Island Cake, per il Club del 27!


La torta che ho sempre sognato di fare è questa, mai e poi mai mi sarei messa all'opera se non  fossi stata trascinata da questo gruppo di coraggiosi (e un po’ matti) individui!
Un gruppo che ama cucinare e che lo fa assieme, condividendo "gioie e dolori" di ogni ricetta. Un gruppo dove ci si  consiglia e  ci si confronta, e dunque dove si può imparare tanto.
Questo club del 27, nasce dall'ennesima idea dell'Ale, e sono sicura che sarà un successo, proprio per la sua voglia di fare, la sua capacità di coinvolgere e soprattutto di organizzare.
Questo mese il giorno 27 festeggeremo  con le torte americane e quindi mi sono tolta questo sassolino dalla scarpa provando a cimentarmi in questa scenografica torta!

La Smith Island Cake, o torta dell’isola di Smith, prende nome dal suo sito d'origine, la piccola  isola del Maryland, accessibile solo tramite mare.
Si tratta di una torta composta tanti sottili strati (possono essere da 6 a 15) farcita e ricoperta di crema al cioccolato cotta, è anche chiamata anche “frosting con la torta”, per sottolineare quanto la pasta dovrebbe essere sottile rispetto alla farcitura.
Nel 2008 è stata riconosciuta “dolce ufficiale dello Stato del Maryland” e l’anno successivo un gruppo di abitanti dell'isola ha fondato una compagnia, The Original Smith Island Cake Company, che produce e spedisce in tutti gli Stati Uniti le sue torte tipiche, queste vengono prodotte in qualsiasi periodo dell'anno infatti il suo consumo non è legato a nessuna ricorrenza in particolare.
Seguendo il post di Loredana e Valentina, prepararla è stato più semplice del previsto, la ricetta è perfetta, in un'oretta si preparano tutti gli strati, è sufficiente essere un poco organizzati.
Per la crema invece ho avuto qualche problema, come diceva anche Loredana, a sciogliere lo zucchero, penso che sia difficile sciogliere così tanto zucchero nel latte condensato, è proprio una questione chimica, così ho iniziato ad aggiungere l'acqua bollente, stravolgendo la preparazione indicata e il risultato è migliorato notevolmente, in fondo quell'acqua ci vuole proprio per diluire tutti questi zuccheri!
A parte questo piccolo particolare la torta è favolosa e nemmeno così impegnativa da preparare, è sicuramente più impegnativa da degustare visto l'altezza (13 cm) e gli ingredienti.
La consiglio a chi deve festeggiare qualcosa di speciale, è davvero da Porca Figura!!!





Ingredienti: tortiere diam 22cm
per la torta
226g  burro non salato a temperatura ambiente
400g tazze di farina 00
¼ di cucchiaino di sale
5g di lievito per dolci
400g di zucchero Zefiro
5 uova grandi a temperatura ambiente ( circa 300 gr)
170g di latte condensato
1 bacca di vaniglia (semini)
100ml di acqua

per la glassa

570g di zucchero zefiro
140g di latte condensato
200g di cioccolato fondente tritato
160g di burro non salato
1 bacca di di vaniglia (semini)
10/12 cucchiai di acqua bollente


Stampi usa e getta 22 cm di diametro ( per me 8 ), imburrati e infarinati o trattati tramite pennello con questo composto.

Preriscaldare il forno a 180°.
Setacciare la farina, il sale e il lievito.
In un mixer lavorare a crema il burro e lo zucchero, fino ad avere un composto ben montato.
Unire le uova uno alla volta e far inglobare bene prima di aggiungere il successivo.
Abbassare la velocità al minimo e unire gli ingredienti secchi setacciati, un po’ alla volta.
Sempre a bassa velocità unire il latte condensato, la vaniglia e l’acqua.
Versare 3 cucchiai di composto in uno stampo imburrato e infarinato e cuocere 2 stampi alla volta per 8’-9’.
Controllare la cottura, non devono gonfiare, né scurire troppo.
Ho utilizzato il forno in modalità ventilata per i primi 3’ passando poi a quella statica, ho prolungato la cottura di un paio di minuti.
Sfornare e lasciar raffreddare, proseguire con gli altri stampi.
Una volta ottenuti tutti gli strati rimuoverli delicatamente dallo stampo, rovesciandoli su della pellicola e NON sovrapponendoli. Conservare in frigo fino al momento di assemblare la torta.
Può capitare che qualche strato si rompa , non preoccupatevi, una volta ricomposta la torta, non si noterà.


Unire lo zucchero al latte condensato, portare su fuoco medio-basso, aggiungere 8 cucchiai di acqua bollente, far sciogliere, mescolando (vista la concentrazione degli zuccheri si fatica a far sciogliere lo zucchero, penso però che questa consistenza leggermente granulosa sia tipica della torta).
Aggiungere il cioccolato tritato e il burro a pezzetti, mescolando fino a far sciogliere tutto.
A questo punto inserire il resto dell’acqua bollente, per ottenere una consistenza liquida e cremosa, regolatevi considerando che occorrono circa 10’ di cottura.
Al termine, lontano dal fuoco , aggiungere la vaniglia. Utilizzare subito perchè la glassa tende a indurirsi velocemente.

Assemblare la torta:
Poggiare su un piatto della stessa misura della torta un primo disco di pasta e versare 3 cucchiai di glassa, sovrapporre il secondo disco e glassare, continuare così fino ad aver esaurito tutti gli strati.
Una volta ricomposta la torta glassare tutta la superficie e i bordi laterali lasciando scolare la glassa in eccesso (lateralmente visto la mia difficoltà nel glassare, ho deciso di rendere irregolare la glassa passando un coltello a lama alta, cercando di formare delle onde).
Nel giro di un paio di ore  o anche meno, la glassa asciugherà.
Ora è possibile spostarla sul piatto da portata.
Si conserva bene a temperatura ambiente.

Questa torta è stata confezionata per Il Club del 27, tessera n.31: PRESENTE!!!
Banner di Francy

venerdì 24 febbraio 2017

Il migliaccio napoletano


Il migliaccio è un dolce napoletano tipico del periodo di Carnevale, è molto semplice, e per questo ha attirato la mia attenzione. Si chiama così perchè in passato veniva preparato con la farina di miglio, ingrediente caratteristico della cucina povera.
Negli anni la semola, ingrediente più comune, ha sostituito la farina di miglio come base per preparare il dolce.
Nel migliaccio tradizionale, come ovviamente per il sanguinaccio, veniva aggiunto anche il sangue di maiale, ora risulta molto difficile da reperire dopo la comparsa dell'encefalite spongiforme bovina (morbo mucca pazza).
Il migliaccio è presente nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Campania.
Questa ricetta l'ho vista pubblicata su delle schede Bimby, ho variato un poco le dosi di semolino (mi sembrava troppo poco rispetto ad altre ricette) e utilizzato una tortiera da 24 anziché da 26 come riportato.
Il risultato mi ha soddisfatto completamente, come sempre la cucina partenopea ha fatto centro!



Ingredienti teglia da 24cm di diametro

300g di latte intero
350g di ricotta
300g di zucchero
60g di burro
80g di semolino
6uova
1 limone non trattato (scorza)
1 pizzico di sale

zucchero a velo



Inserire nel boccale il latte, il sale e il burro morbido, impostare per 6 minuti a 90°C a vel 4.
Trascorso il tempo dal foro centrale  aggiungere il semolino a cucchiaiate, sempre mantenendo le lame in movimento, impostare poi 2 minuti a 90°C a vel 4 .
Aprire il coperchio, unire le uova sgusciate, la ricotta, lo zucchero e la scorza di limone grattugiata, azionare le lame a vel 6 per 40 sec e poi per 5 sec vel 7.
Foderiamo il fondo di uno stampo a cerniera con la carta forno , mentre sui bordi spalmiamo burro o lo staccante per teglie (qui).
Versare il composto che risulta piuttosto liquido come si vede in foto.
Cuocere in forno già caldo a 180°C per 50 minuti (prova stecchino, al limite aumentare ancora 5 minuti).
Lasciare raffreddare e poi cospargere di zucchero a velo.

mercoledì 22 febbraio 2017

Preparato per ungere le teglie


La scorsa settimana Ely mi da notare su facebook questo link che porta ad una ricetta per preparare un composto definito "staccante" per teglie.
Ungere e passare la farina nelle teglie prima di inserire l'impasto, è uno dei lavori che odio di più, quasi come spolverare 😉
Alla vista di questa "trovata" mi sono subito organizzata per provarla, ho disposto gli ingredienti sul tavolo aperto il bimby e via!!!
Prima di pubblicare e divulgare questo prodotto, l'ho provato e riprovato, devo dire che funziona alla grande!
Quindi con piacere me lo appunto, pubblicandolo, in modo da ritrovare subito ingredienti e modo di operare.
Grazie Marta Maria, proprio magico questo"intruglio" 😊

Ingredienti

70g di farina

120g di olio di semi di girasole o mais

50g di burro morbido



Mettere  gli ingredienti nel boccale (o in un robot) e azionare a vel 5 – 6 per 30-40 sec, fino ad ottenere un composto fluido senza grumi.

Conservarlo in un barattolo chiuso in frigo per due mesi.

Quando dovrete ungere una teglia sarà sufficiente agitarlo prima dell'uso e con l'aiuto di un pennello da cucina spalmarlo sulla superficie interna della teglia.

Ideale sia per preparazioni dolci che salate.

lunedì 20 febbraio 2017

Trota salmonata con salsa al limone


Oggi a Light and Tasty si parla di Limoni.
I limoni sono agrumi ricchissimi di vitamina C, contiene flavonoidi e antiossidanti.
Le sue proprietà, che sono molteplici, lo rendono "unico e inimitabile" 😉
Proprio per questo lo consigliano spremuto in acqua tiepida al mattino appena svegli, è una pratica salutistica che ho imparato ad apprezzare e spesso la seguo, effettivamente ti fa sentire meglio e in quest'inverno (nonostante non sia stata molto costante) non ho avuto nemmeno un raffreddore!
Per esaltare questo agrume ho preparato un piatto prendendo spunto da questa ricetta, naturalmente con qualche variante personale.
La salsa è deliziosa forse non troppo spessa, ma ottima soprattutto con i capperi, quindi, mi raccomando non pensate di toglierli!
E la cottura della trota, è una chicca con il microonde ci si impiega pochissimo tempo, lo potete fare direttamente sul piatto da portare in tavola, è poi sufficiente nappare con un poco di salsa, cospargere qualche cappero e listarella di scorza di limone.
Ecco la ricetta



Ingredienti per 2 persone

2 filetti di trota salmonata
1/2  limone (succo)
2 cucchiaini di olio evo
1 cucchiaio di capperi dissalati
salsa al limone
2 limoni bio (100ml di succo)
2 cucchiaini di farina
2 cucchiaini di olio evo
50ml di brodo vegetale
sale e pepe bianco





Prima di tutto si prepara la salsa al limone: scaldare l'olio aggiungere la farina  e cuocere mescolando  facendo in modo di tostarla, unire il succo di limone.
Aggiustare di sale e pepe, allungare con il brodo e continuare a cuocere a fuoco basso per circa 5 minuti dopo che ha ripreso il bollore (non smettete di mescolare!).
Mettere  raffreddare.

Con un pelapatate togliere la scorza da un limone, tagliare a piccole strisce  e sbianchirle in acqua bollente per 1 minuto. Scolarle ed asciugare su carta assorbente.

Dissalare i capperi, metterli in un colino e sciacquarli abbondantemente con acqua corrente.

Cuocere il pesce: mettere il filetto su di un piatto, dopo averlo bene lavato ed asciugato, condirlo con un pizzico di sale, qualche goccia di limone e un cucchiaino di olio.

Impostare il micronde a 600Watt di potenza e cuocere 3' e 30" (per un filetto di 250g). Mettete sempre il coperchio per micronde, perchè il pesce scoppietta e vi potrebbe sporcare tutto il forno.

Assemblare il piatto, mettendo il filetto di pesce cotto, qualche cappero, un paio di cucchiaini di salsa al limone, decorare con scorza di limone.

L'ho servito con insalata fresca e pomodorini.






Ecco altre proposte...




Totani al limone di  Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Quinoa al limone con chips di rape di Consuelo del blog I biscotti della zia

Vellutata di zucca al limone di Daniela del blog Mani in pasta qb

Orata limone aglio e peperoncino di Eva del blog In cucina da Eva  

Crema leggera limone e zenzero  Milena del blog Dolci e pasticci

venerdì 17 febbraio 2017

Cosce di pollo fritte con salsa alla senape e pickles di albicocche, cranberry e mais


Questo mese all'MTC si frigge!!!!!
E il merito della scelta va tutto a Silvia la vincitrice del mese scorso, infatti aveva presentato dei Macarons da sballo, davvero eccezionali, e  se pensiamo che non ha ancora un suo blog e da pochi mesi partecipava alla nostra sfida, questa vittoria vale doppia o anche tripla, dai!
Silvia sei davvero bravissima, aspettiamo tutti l'inaugurazione del tuo blog, non puoi più aspettare!
E dopo questo spassionato invito passiamo a parlare di fritto, anzi di pollo fritto, una ricetta americana che piace ai ragazzi, quelli veri (come il mio quindicenne) e quelli che lo sono "inside" (come la sottoscritta 😉).
Prima di tutto ho voluto  recuperare il latticello, e per questo ho contattato un caseificio della zona, il quale non riuscendo ad accontentarmi mi ha proposto 2 litri di panna... non me lo sono fatto dire due volte e subito con il mio aiutante di fiducia (il Bimby), l'ho preparato in soli 5 minuti, riuscendo pure ad ottenere del burro, è stata davvero una bella sorpresa, lo farò più spesso!
Poi ho impostato la "marinata creativa", scegliendo di utilizzare un mio grande amore "la senape di Digione", che ho riportato pure nella salsa, e infine i pickles...questi sconosciuti!
Ho letto le indicazioni di Silvia sul sito Mtchallenge, le pubblicazioni della Fede, e poi ho avuto l'idea della frutta, ho cercato in rete e ho trovato questa, al che mi sono detta "l'idea non è così balzana!".
Così ho fatto un mix con la mia classica ricetta degli agrodolci, ed ecco il risultato!
Questi pickles abbinati al fritto mi sorpreso, puliscono a fondo le papille gustative con la loro acidità e permettono di assaporare al meglio salsa e pollo.
Dimenticavo le frittelle! Queste sono un classico a casa mia, quando si preparano le classiche cotolette alla milanese, l'impanatura e le uova avanzate non si buttano, ma si forma una pastella pe si frigge a frittatina. Così ho fatto pure io, aggiungendo però i chicchi di mais, giusto per richiamare questo ingrediente già presente nel pickles.
Ma ora passiamo davvero alla ricetta!


Ingredienti per 4 persone

6 cosce di pollo
2 uova
200g di farina
100g di pane grattugiato
100g di farina di mais fioretto
sale e pepe

100g di mais

1 l di olio di semi di arachide

Latticello home made
1 litro di panna non pastorizzata
200ml di acqua

Marinata alla senape
100g di yogurt greco
100g di senape di Digione
100ml di latte




Salsa alla senape e miele
80g di yogurt greco
80g di senape di Digione
4 cucchiaini di miele d'acacia
sale

Pickles di albicocche, cranberry e mais
20 albicocche essiccate
50g di mais
50g di crenberry essiccati
250 ml di vino bianco
250 ml di aceto di vino bianco
40 g di sale
65 g di zucchero di canna
qualche grano di senape
2 chiodi di garofano
1 pezzetto di cannella (1 cm)


Pickles
Lavare bene albicocche e cranberry per togliere l'anidride solforosa con cui sono spesso conservati.
Preparare il liquido di governo, mettendo tutti gli ingredienti  in una pentola,portare a bollore.
Aggiungere le albicocche, cuocere 4 minuti, unire i cranberry e il mais, cuocere 1 minuto.
Spegnere e mettere in vasetti.
Ricoprire con il liquido.
Far riposare 1 giorno, prima di assaggiare.

Salsa alla senape:
Amalgamare lo yogurt con la senape, aggiustare di sale e aggiungere il miele (se liquido, altrimenti scaldarlo leggermente in modo che tenda a liquefarsi). Mescolare molto bene. Conservare in frigo.
.
Latticello/burro:
mettere nel boccale Bimby  con farfalla incorporata 500ml di panna dopo aver aggiunto la farfalla, Azionare a vel 4 per 4-5 minuti, togliere il liquido (latticello), aggiungere 100ml di acqua freddissima (io l'ho tenuta in freezer 15 minuti) , azionare ancora per 2 minuti a vel 4-5, eliminare il liquido e tenere la parte solida (burro). Ripetere per 2 volte l'operazione

Marinata alla senape:
miscelare bene yogurt, senape e latte in modo da ottenere una pastella semiliquida.

Ora che si sono preparati i Picless, la salsa e pure le marinate, ci si può dedicale al pollo!

Pollo
Pulire la pelle delle cosce, fiammeggiarle e lavarle (asciugare con carta da cucina), a questo punto ho spellato le cosce, girando la pelle e arrotolandola attorno alla parte bassa.

Mettere il latticello in una capace ciotola, e posizionare all'interno 3 cosce, coprire con pellicola e mettere in frigo per 1 notte.
Le altre tre cosce, verranno cosparse di marinata alla senape e mettesse in frigo coperte con pellicola sempre  per 1 notte.

Il giorno successivo toglierle dalla marinata e lasciarle scolare in modo che non siano troppo bagnate.
Mettere la farina in un piatto, le uova sbattute con sale e pepe in un altro, il pane e la farina di mais, ben miscelati, nel terzo.

Mettere l'olio in una pentola a bordi alti e in quantitativo sufficiente (io 1 litro) a permettere una frittura ad immersione, valutare la temperatura con il termometro oppure provare con una briciolina di pane (devono formarsi tante bollicine attorno).

Passare le cosce marinate nel latticello nella farina, facendo attenzione di farla aderire bene, togliere la farina in eccesso e friggere 1 coscia alla volta per 8 minuti circa, facendo attenzione alla temperatura dell'olio (alzare quando  si immerge e poi abbassare la fiamma dopo 4-5 minuti circa  130- 140°C). controllare sempre il colore della panatura.  Scolare su carta assorbente.

Passare le cosce marinate nello yogurt/senape nella farina, cercando di far bene aderire, poi nell'uovo sbattuto e infine nella panatura (pane/mais), si può fare anche un doppio passaggio, ma io non l'ho fatto. Cuocere in olio ben caldo  come descritto sopra.

Mantenere il pollo già fritto in una teglia coperta con stagnola a 140°C in forno, in modo da riuscire a servire le cosce tutte assieme.

Frittelle di mais.
Scolare il mais dal liquido di governo, passarlo nella farina, così da asciugarlo, passarlo in un colino, mettere nell'uovo sbattuto e infine ripassarlo nella panatura con mais.
Cuocere a cucchiaiate in una larga padella con abbondante olio, cercando di dar la forma di frittelle tonde, cuocere un paio di minuti e poi girare in modo da ottenere una cottura omogenea.

Servire le cosce fritte e le frittelle di mais accompagnate con la salsa alla senape e i pickles.

Con questo piatto partecipo alla sfida  n. 63 dell' MTC

lunedì 13 febbraio 2017

Pere e arance con cioccolato e cannella




Oggi si parla di cioccolato, una delizia per il palato, sicuramente poco Light e tanto Tasty!
Ma domani è San Valentino e quindi un piccolo sgarro lo si può fare, non credete?
E poi il cioccolato, soprattutto quello fondente, possiede innumerevoli proprietà!

Due parole sul cioccolato: deriva dai semi del cacao, è costituito da pasta di cacao e burro di cacao a cui viene aggiunto zucchero e altri ingredienti come latte, nocciole, mandorle ed aromi.
E' in base alla quantità di pasta di cacao presente che di classificano i tipi di cioccolato:
extrafondente, pasta di cacao superiore al 70%
fondente,  pasta di cacao superiore al 40% del totale (più del 70% nell’extrafondente) mentre il burro  al latte, pasta di cacao 15%
il burro di cacao compenserà questo divario di percentuali,  aumentando di conseguenza anche le calorie su 100g di prodotto.

Il cacao contiene flavonoli, sostanze che agiscono sul sistema cardiovascolare, fa bene al cuore e anche all'umore, grazie alla presenza di serotonina, un neurotrasmettitore che viene anche prodotto dal nostro cervello che viene definito "ormone della serenità" proprio per il buonumore che infornde aumentando il rilascio delle endorfine.

Purtroppo come scrivevo prima è piuttosto calorico,  e quindi bisogna cercare di limitarne il consumo o prediligere quello extrafondente in cui il burro di cacao è ridotto e le proprità benefiche risultano come "concentrate"!

Ma ecco la mia ricetta: un insieme di frutta leggermente caramellata a cui ho aggiunto una nota croccante e aromatica, legando il tutto con un velo di cioccolato, cosa ne dite?



Ingredienti per 2 persone

2 pere

10g di burro

2 arance

20g di cioccolato fondente

1/2 cucchiaino di cannella

1 cucchiaio di zucchero di canna

1 cucchiaio di granella di mandorle


Pelare le pere tagliarle in due/quattro pezzi, passarli in una padella ben calda in cui si è sciolto il burro.

Cospargere con lo zucchero e la cannella.

Sfumare con il succo di arancia. Solo alla fine aggiungere qualche spicchio di arancia pelata al vivo.

Mettere sul piatto di portata pere e spicchi di arancia,decorare con cioccolato fondente fuso ( tritare il cioccolato e passare al micronde per circa 30 sec alla pot max, mescolare bene e valutare se risulta ben sciolto, al limite passare ancora al micronde, facendo attenzione a non bruciarlo!).

Cospargere con granella di mandorle.


Ecco altre proposte al cioccolato!

Torta al cioccolato con cous cous di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Torta cioccomela (sugar free, gluten free, vegan) di Consuelo del blog I biscotti della zia

Riso nero di Daniela del blog Mani in pasta qb

Plumcake alla zucca di Eva del blog In cucina da Eva

Capesante melanzane e cioccolato di Milena del blog Dolci e pasticci

domenica 12 febbraio 2017

La cicerchiata per Quanti modi di fare e rifare



Oggi la rubrica Quanti modi di fare e rifare festeggia il Carnevale, e lo fa con un classico della cucina italiana: la cicerchiata.
Questo dolce è nato in Umbria, nell'Umbria storica (una delle regioni in cui l'imperatore Augusto aveva diviso l'Italia nel I secolo d.C.cioè la zona ad est del Tevere e parte delle Marche odierne) ma la sua preparazione si è estesa in Abruzzo, Molise, Marche e anche Puglia.
Secondo l'"Atlante dei prodotti tradizionali d'Abruzzo", l'origine del prodotto sarebbe da ricercarsi in Abruzzo, in particolare nell'area del Sangro "grazie allo sviluppo dell'apicoltura che, ieri come oggi, rendeva disponibile miele di ottima qualità".
Alla luce di tutto questo, lo possiamo considerare il dolce carnevalesco tipico dell'Italia Centrale, e quindi come possiamo esimerci dal provarlo?
Proprio per questo mi sono cimentata, non lo avevo mai cucinato e tanto meno assaggiato, è stata una piacevole sorpresa, e soprattutto se si ama il miele deve essere assolutamente provato!
Quindi evitiamo inutili chiacchiere e passiamo alla ricetta! Grazie Cuochina!!!



Ingredienti

1 uovo
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di liquore (io, Sambuca)
buccia grattugiata di 1 arancia naturale e non trattata
120g di farina debole
 600ml di olio di semi di arachide
40g di mandorle tritate
150g di miele
30g di arancia candita a cubetti
granella di mandorle
granella di zucchero
codette al cioccolato

In una ciotola sbattere con una forchetta l'uovo con l'olio evo e il liquore, aggiungere la scorza grattugiata di 1 arancia.
Setacciare la farina su di un piatto e poi aggiungerla poco alla volta continuando a mescolare con un leccapentola, si dovrebbe ottenere un impasto morbido ma consistente.

Preparare tante biscioline con le mani dal diametro di circa 0,5cm, tagliare con un coltello tanti tocchettini uguali della lunghezza sempre di circa 0,5cm, che poi verranno modellati a forma di pallina.
Scaldare l'olio in una pentola a bordi alti, quando raggiunge la temperatura di circa 120°C, iniziare la fruttura, immergendo una decina di palline per volta, controllare che la temperatura non si abbassi troppo. Tenere sotto controllo la temperatura alzando o abbassando il fuoco, non appena risultano ben colorite togliere dall'olio con una schiumarola forata e posizionarle su carta assorbente.
Finito di friggere tutte le palline, è ora di iniziare la farcitura.

Pesare il miele in una grande padella, accendere il fuoco mantenendolo basso, il miele si scioglierà lentamente diventando sempre più liquido.
Togliere dal fuoco, aggiungere la frutta candita e le mandorle tritate, dopo aver amalgamato il tutto mettere le palline e rotolarle nella farcitura in modo che si ricoprano completamente.

In un piatto da portata si aggiunge al centro una palla di alluminio (metodo per renderlo simile ad una forma da ciambella) e posizionare tutt'attorno le palline al miele.
Decorare con granella di zucchero, codette al cioccolato e granella di mandorle.





Il prossimo mese ci ritroveremo tutti in Alto Adige a preparare il mitico Gulasch di manzo, mi raccomando non mancate!!!!




venerdì 10 febbraio 2017

RicibiAMO


RicibiAMO è un progetto pilota di Parma e Piacenza contro lo spreco alimentare.

Sull'onda della legga Gadda sullo spreco alimentare, L. 166/2016, in vigore dal settembre scorso, il Comitato Territoriale Iren di Parma e di Piacenza ha approvato e finanziato un progetto presentato dall'Associazione "Piace Cibo Sano", denominato RicibiAMO, che ha l'obiettivo di coinvolgere i ristoratori delle provincie di Parma e di Piacenza in un percorso virtuoso di lotta allo spreco alimentare.

Siete curiosi di saperne di più? Andate a leggere nel sito AIFB e il vostro desiderio sarà esaudito!

martedì 7 febbraio 2017

Pain d'Epices


Anche questo mese partecipo a Recipe-tionist, questo gioco ci dà modo di andare a curiosare in ricette vecchie e nuove di colleghe foodblogger facendoci innamorare di un numero infinito di piatti, lasciandoci una voglia estrema di cucinare, prima, e assaggiare,dopo!
Pure questo mese l'effetto è stato assicurato!
Questo mese la vincitrice era Patty e tutti siamo finite a scartabellare nel suo mitico blog, alla fine dopo aver annotato una decina o forse più di ricette, mi sono lasciata tentare dal suo meraviglioso Pain d'epices, il mio amore per le spezie e la Francia, ha colpito!
Ecco questa meraviglia, ricetta giustissima, sapore fantastico.
L'ho presentato sia dolce sia in versione salata, dopo averlo farcito con gorgonzola (mi raccomando bel piccante, o altro formaggio erborinato e mostarda di pere, non saprei proprio quale preferire ...entrambi risultano deliziosi!
Grazie Patty per avermi fatto conoscere questa bella ricetta, in realtà non ho cambiato nessun ingrediente, ho solo sostituito la farina e bicarbonato con farina autolievitante (il bicarbonato mi sembra sempre di sentirle il sapore quando lo utilizzo!)




Ingredienti

Impasto (2 pani)
320 g di miele millefiori
55 g di uova (1 uovo medio)
110 g di burro
130 g di latte intero a temperatura ambiente
270 g di farina autolievitante
6 g di cannella in polvere
2 chiodi di garofano pestati a mortaio
2 g di zenzero in polvere
3 bacche di cardamomo (solo semini pestati a mortaio)

marmellata di arance
gelatina neutra

gorgonzola piccante
mostarda di pere

Scaldare il miele in una casseruola a 50° (meglio misurare con il termometro, ma se manca si interrompe quando il miele risulta liquido), versarlo in planetaria o in una ciotola, aggiungere l'uovo e montare con le fruste fino a renderlo spumoso.
Nel frattempo sciogliere il burro e aggiungere il latte a quest'ultimo.
Unirli entrambi al composto di miele sempre continuando a montare.
A questo punto sostituire le fruste con la foglia, oppure interrompere le fruste e proseguire con un leccapentola ed iniziare ad incorporare la farina precedentemente setacciata con le spezie.
Si otterrà un composto liscio, dalla consistenza piuttosto liquida.
Versare negli stampi da plumcake 18x7cm con 6 di altezza (i miei erano leggermente più piccoli e li ho riempiti un po' troppo!) dopo averli foderati con carta forno bagnata.

Cuocete in forno già caldo a 165°C per 40 minuti circa a forno statico (fare la prova stecchino!).

A questo punto un plumcake ancora caldo può essere forato con uno stuzzicadenti e irrorato con 30ml di succo d'arancia, cospargere con marmellata d'arance e un velo di gelatina neutra, l'altro può essere raffreddato su gratella dopo averlo sformato.

In un secondo tempo può essere servito con formaggio piccante e mostarda, oppure con noci o quello che preferite!

Con questa ricetta partecipo al gioco di Flavia, il Recipetionist!






lunedì 6 febbraio 2017

Cavolini di Bruxelles con zucca e cranberry


Oggi nella rubrica Light and Tasty si parla di cavoli  e verze, prodotti di stagione e che possiedono una lungo elenco di proprietà benefiche, prime fra tutti la presenza di
Ho approfittato di questa rubrica per presentarvi questa ricetta, pubblicata su "vecchio" Sale & Pepe, e segnalata da una cara amica Alessandra, nella sua pagina facebook "Ricette Orfane".
Appena letta mi sono subito fatta avanti per l'adozione, e devo dire che non ne sono rimasta delusa.
Ottima la vinaigrette alla senape, ma ancor di più l'idea di cuocere al forno queste verdure (io i cavolini, non li avevo mai cotti così), risultano molto saporiti e se non ero più che accorta sarebbero finiti prima dell'impiattamento e dell'aggiunta della salsa (ma soprattutto prima della foto ahime!).





Ingredienti per 6 persone
per la vinaigrette alla senape:
2 cucchiai di senape di Digione
2 cucchiai di aceto di riso
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale e pepe

800 g di zucca (del tipo Butternut),
400 g di cavolini di Bruxelles
25 g di cranberries disidratati
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
 sale e pepe

Accendere il forno a 200 gradi, modalita' statica.
Mondare e lavare le verdure.
Prendere una teglia grande rivestirla con carta forno, disporre la zucca tagliata a cubetti di circa 3cm (la mia è troppo sottile) e i cavolini tagliati a metà con la parte tagliata verso il basso.
Condire  le verdure con olio, sale e pepe e infornare per 25 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Mettere in ammollo in acqua tiepida i cranberry e a cinque minuti dalla fine della cottura delle verdure unirli a queste nel forno.
Preparare la vinaigrette, emulsionando tutti gli ingredienti, aggiungere 30 ml di acqua fredda, mescolando con un frusta (la consistenza deve risultare fluida).
Finita la cottura trasferirle su un piatto da portata, servirle calde o tiepide, con la salsa d'accompagnamento.

Ecco altre proposte

Vellutata di cavolfiore di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Vellutata di cavolfiore col Bimby  di Cinzia del blog Cinzia ai fornelli

Kale chips di Consuelo del blog I biscotti della zia

Insalata di cavolo cappuccio con yogurt di Daniela del blog Mani in pasta qb

Ravioli vegetariani a vapore di Eva del blog Eva in cucina

Insalata di cavolo cappuccio con gamberi e agrumi di Milena del blog Dolci e Pasticci

giovedì 2 febbraio 2017

Cotechino in galera


Oggi L'Italia nel piatto parla di prodotti a base di carne di maiale, quell'animale tanto caro ai contadini, perchè sfruttato in tutte le sue parti,il detto dice "Del maiale non si butta niente!"
I francesi, proprio per questo, lo chiamano "animale enciclopedico".
Del maiale, infatti, non si spreca niente, si mangiano cotenna, piedi, sangue e si usano perfino le setole.
La tradizione italiana lo utilizza per la produzione dei salumi e per questo vengono allevati razze specifiche, dalla grande stazza, che devono possedere una carne con contenuto di grasso idoneo e con capacità di trattenere i liquidi.
Se la carne fosse troppo magra il prodotto tenderebbe a seccare per l'assorbimento notevole del sale, producendo salumi non piacevoli al palato.

L’Emilia Romagna è sicuramente una delle regioni italiane più famose per i suoi salumi, presenta 6 DOP (di cui 3 piacentini, coppa, pancetta e salame) e  6 IGP; nessun altra regione d’Italia può vantare una produzione così alta ed una varietà di prodotti simili, uno più buono dell’altro.
Abbiamo sia prodotti da cuocere come il cotechino  e lo zampone di Modena, ma anche da stagionare con i salami, le coppe e la pancetta.

Oggi ho voluto preparare questa antica ricetta, presente anche sul libro dell'Artusi, chiamato col nome"Coteghino fasciato", ma la sua preparazione che non mi convinceva (loro avevano materie prime differenti!) e così ho preferito preparare quella che preparava la nonna, in pratica una garanzia!
Il cotechino viene cotto precedentemente, a differenza dell'Artusi  e poi avvolto da prosciutto crudo e carne di bovino.
Del prosciutto su "La scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene" non c'è traccia, dobbiamo anche pensare che Pellegrino era di Forlimpopoli ed eravamo nell'800.
Detto questo, vi lascio alla ricetta, gli ingredienti sono piuttosto saporiti e sostanziosi, e per questo è consigliabile prepararlo in inverno, magari per le feste natalizie, perchè oltre al essere buonissimo si presenta anche molto bene!






Ingredienti per 6 persone

1 cotechino
100 g prosciutto crudo tagliato spesso
400 g di polpa d manzo (scamone)
5 cucchiai di olio evo
sale
1 cipolla
1 carota
1 canna di sedano
200 ml di vino rosso
500ml di brodo di carne








Cuocere il cotechino mettendolo in una casseruola con acqua fino a ricoprirlo, non salare, e far bollire, meglio sobbollire circa 3 ore. Far raffreddare in acqua e spellarlo.
Su un tagliere stendere la fetta di manzo o le due fette appaiate (dipende dalla dimensione), ricoprire con 2-3 fette di prosciutto crudo  e poi posizionare il cotechino.
Avvolgere il cotechino  con carne e prosciutto facendo un rotolo ben chiuso, legarlo con spago da cucina, in modo che non si apra, spolverizzare con un poco di sale fino.
In una pentola con coperchio mettere almeno 5 cucchiai di olio, aggiungere le verdure tritate, in modo da preparare il soffritto, aggiungere il cotechino legato, rosolare da ogni lato.
Sfumare con il vino rosso, abbassare la fiamma, mettere il coperchio e cuocere per circa 3 ore, aggiungendo qualche mestolo di brodo se si asciugasse troppo il sughetto.
Finita la cottura , togliere dalla pentola e far riposare "l'arrosto" avvolto in alluminio per 10-15 minuti, solo dopo affettare, tagliando fette spesse circa 1 cm.
Servire ben caldo con purè di patate, dopo averlo irrorato con il suo sughetto.

Ed ecco le proposte delle altre regioni:


Friuli-Venezia Giulia: Salàm tal asêt  del blog Il piccolo Artusi

Veneto: Salame ai ferri con raperonzoli del blog Il Fior di Cappero

Lombardia: Penne alla Monzese  del blog La kucina di Kiara

Emilia Romagna: Cotechino in galera  qui

Liguria: Kizoa (focaccia con la salsiccia)  del blog Un'arbanella di basilico
 
Toscana: Il Buristo del blog Acquacotta e fantasia

Lazio: Bucatini all’amatriciana  del blog Tra fornelli e pennelli

Umbria:  Guanciale alla salvia e aceto del blog 2 Amiche in cucina

Abruzzo: Cif e Ciaf   del blog Il mondo di Betty

Puglia: Salsiccia a punta di coltello con funghi cardoncelli  del blog Breakfast da Donaflor

Calabria: Suppressata  del blog Il mondo di Rina

Sicilia: Scacciata Siracusana  del blog Dolci Tentazioni d'Autore

Sardegna:  Gnocchetti alla Campidanese  del blog Dolci Tentazioni d'Autore